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dal 17.11.2003 al ..

Giornata di Lutto Nazionale per il 18 Novembre 2003

Prot. N. 16719 del 14 nov. 0

COL. MONACO
21°REGG.
ARTIGLIERIA
FOGGIA


SIG. PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

SIGG. CONSIGLIERI COMUNALI

SIGG. ASSESSORI

SIGG. SEGRETARI DI PARTITO

SIG. COMANDANTE CARABINIERI

SIGG. SEGRETARI SINDACATI

SIGG. PRESIDENTI ASSOCIAZIONI

SIG. PRESIDENTE CROCE ROSSA

SIGG. DIRIGENTI SCOLASTICI

LORO SEDI

E p.c.

SIG. PREFETTO DI FOGGIA


Oggetto: Giornata di Lutto Nazionale per il 18 c.m.


Il grave attentato terroristico di Nasyrija, nell’IRAQ del Sud, nei confronti del contingente militare italiano, impegnato in quel martoriato paese in una difficile missione internazionale di pace, è una tragedia che suscita orrore, sgomento e rabbia.
Esprimiamo profondo cordoglio ai familiari delle vittime di questa orribile strage e la solidarietà unanime della nostra comunità a tutte le Forze Armate Italiane, ai Carabinieri, all’Esercito, per l’ulteriore alto tributo di vite umane pagato nell’esercizio del proprio dovere per la difesa della democrazia e della pace nel mondo.
È un giorno di dolore, di lutto, di riflessione.
In ogni scuola, di ogni ordine e grado, nei luoghi di lavoro, si invita ad osservare un minuto di raccoglimento il giorno dei funerali e lutto nazionale ed un momento di riflessione comune sulla situazione internazionale, per ribadire che la guerra non è lo strumento di risoluzione dei conflitti politici fra le nazioni.

La guerra è un atto perverso, si sa quando comincia e mai quando finisce; ciò che si sta verificando in IRAQ ne è un esempio, con il rischio di innescare un processo di reazioni a catena, pericoloso per gli equilibri mondiali.
Ciò che emerge con chiarezza è che il terrorismo non si combatte con la guerra, bensì con una forte e concertata azione di “intelligence internazionaleâ€, escludendo l’uso delle armi.
Abbiamo il dovere di combattere il terrorismo ed ogni forma di violenza, isolare i criminali terroristi ed i paesi che lo alimentano e lo fiancheggiano, evitando, tuttavia, di provocare altro odio, ancora più atroce, che finirebbe per favorire il vero obiettivo degli stessi terroristi che è quello di infuocare ancora di più il mondo.
La nostra civiltà non può rispondere alle stragi con altre stragi.
Così facendo si rischia di far apparire dittatori come Saddam Hussein e terroristi miliardari come Bin Laden, martiri e miti della resistenza contro l’Occidente, di legittimarli come rappresentanti di tutti i musulmani, di dare loro l’alibi di utilizzare il fondamentalismo religioso e la condizione di estrema povertà di quei popoli, come giustificazione dei loro terrificanti obiettivi che non hanno nulla a vedere con lo spirito di giustizia verso i poveri dei paesi islamici, di utilizzare popolazioni inermi, soprattutto donne e bambini innocenti, come scudi umani ed avere nuovi seguaci, nuovi fanatici o disperati disposti a fare da “Kamikazeâ€.
L’Italia, l’Europa, gli stessi U.S.A. devono favorire i processi di autodeterminazione, di crescita civile e di sviluppo di quei popoli, nel rispetto delle identità di ognuno; non imporre modelli estranei alla storia e cultura di un popolo, per cui è necessario creare subito, con l’aiuto delle Nazioni Unite, le condizioni per l’autogoverno del popolo iracheno.
Le vie della pace sono le vie del dialogo, della tolleranza, della solidarietà, della lotta alla povertà, in una parola, della giustizia.
La costruzione della pace e della democrazia avviene dal basso e richiede l’impegno di tutti ad essere veri operatori di pace e ad affermare, sempre, in tutti i luoghi del nostro agire quotidiano (famiglia, scuola, lavoro, associazioni, ecc.), i fondamentali ed inalienabili principi di libertà, fratellanza e giustizia sociale.
Con questi sentimenti invito tutti a partecipare, anche solo con proprie rappresentanze, alla manifestazione pubblica del 18 c.m., giornata di lutto nazionale nel Teatro Comunale “Luigi Rossiâ€, alle ore 10,30 ed alla deposizione di una corona di alloro al Monumento ai Caduti della nostra città, come gesto di riconoscenza alle vittime della strage di Nasyrija.
Fraterni saluti.

Alcide Di Pumpo Sindaco
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